Alberto Argenton (2012), La mano tra tatto e visione, in A. Pluchinotta (a cura di), Essenzialmente la mano nell’arte plastica moderna e contemporanea, Catalogo della mostra a Padova, Piano Nobile – Caffè Pedrocchi, 22 Settembre – 14 Ottobre 2012, Bortolazzi-Stei, San Giovanni Lupatoto (VR), pp. 44-50.
In occasione di una mostra di piccole sculture sul tema della mano, ho scritto questo breve saggio che riprende, da una prospettiva psicologica, un antico nodo problematico di natura filosofica ed estetologica: vale a dire se, ai fini di una piena comprensione estetica dell’opera plastica, non sia opportuna se non indispensabile una fruizione dell’opera stessa basata, anche o comunque, sull’attività percettiva tattile. In sostanza, se la scultura, tradizionalmente intesa, per essere recepita appieno, possa o debba essere non solo guardata, ma pure sentita, appunto, con le mani e, quindi, con il corpo.